Ai primi di maggio del 1944 si formò in Lama di Reno (Marzabotto) un gruppo di partigiani organizzato da Guerrino Gruppi (Lenin), del quale facevano parte Bruno Veronesi (Bobi), Medardo Rubbi (Tito), Bruno Rubbi (Ivan), Antonio Rossi (Ketti) io ed altri di cui non ricordo i nomi.
Il gruppo faceva parte della brigata «Stella Rossa» e partecipò alle azioni di questa brigata sul monte Vignola e nei dintorni di Marzabotto, Venola, ecc.
Il grande rastrellamento nazifascista della fine di maggio spezzò la nostra formazione.
Insieme ai partigiani citati, io rimasi alcuni giorni nei pressi della Lama di Reno; infine, la staffetta-guida Celso Cevenini ci collegò con la 62ª brigata Garibaldi, allora di stanza sulla piana di Castelnuovo di Bisano (Montetenzio), e in quella località ci trasferimmo.
Comandante della 62ª brigata era in quel periodo Mario Bordoni (Mariano), già garibaldino di Spagna, che cadde di lì a poco e venne sostituito da Luciano Proni (Kid).
Noi della Lama di Reno ci assegnarono alla compagnia comando della brigata.
Qualche giorno dopo il nostro arrivo, giunse in brigata Aldo Cucchi (Jacopo), che ne divenne il vice comandante.
A Castenuovo di Bisano avemmo un duro scontro con fascisti e tedeschi (questi ultimi appartenenti alla Felgendarmerie di stanza a Loiano).
Vennero uccisi alcuni tedeschi, e facemmo prigionieri il reggente repubblichino di Loiano (subito giustiziato) e un sergente della Felgendarmerie, che tenemmo in vita per scambiarlo con il partigiano Giancarlo Lelli (Pampurio) catturato dai gendarmi tedeschi di Loiano.
Al momento dello scambio il tedesco si rifiutò di ritornare nella Felgendarmerie (e per fortuna Pampurio riuscì a fuggire dalla prigione). Alcuni proposero allora di eliminare il tedesco (non potevamo permetterci dei prigionieri), ma io dissi che lo prendevo in consegna, sotto la mia responsabilità personale: il tedesco. Hans, divenne un bravo partigiano (varcò insieme alla mia compagnia le linee del fronte nell’ottobre 1944).
Successivamente la 62ª brigata si trasferì sui Casoni di Romagna e la compagnia comando venne alloggiata a Ca’ dei Gatti.
Durante uno scontro molto duro con i tedeschi, durante il quale si giunse al «corpo a corpo», il comandante Kid rimase ferito da una pallottola che gli attraversò il polmone destro.
Io e altri partigiani riuscimmo a trasportarlo al sicuro sotto il fuoco dei mortai tedeschi.
Dopo cinque giorni di combattimenti la brigata abbandonò i Casoni di Romagna e si trasferì nella zona di Ca’ del Vento, sempre nel comune di Monterenzio, e la compagnia comando si fermò al Cuneo.
Il 2 ottobre 1944, a Sant’Anna di Monterenzio affrontammo un combattimento con un gruppo di tedeschi, nel corso del quale noi avemmo due morti, Giancarlo Lelli (Pampurio) e Corrado Salerno (Tarzan), e i tedeschi tre morti e un prigioniero, un maresciallo.
Catturammo una moto cingolata del nemico. Nel frattempo io ebbi il comando della compagnia Comando.
Nella seconda metà di ottobre la mia compagnia, spaccata in due tronconi da un attacco tedesco, vide una parte dei suoi superstiti scendere verso Bologna, mentre io e l’altra metà all’incirca varcammo il fronte.
Il gruppo della Lama di Marzabotto riuscì a raggiungere la frazione dalla quale era partito, mentre gli altri partigiani della compagnia si arruolarono nel Gruppo di combattimento «Cremona».